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*Alez*
Who I am!
Anni: 17
Città:Cagliari
Zodiaco:Virgo
Amo... :)
Sorridere! :)
Odio... :(
L'incoerenza
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Nostra Signora di Bonaria

Ipse dixit...
"... C'è qualcos'altro che devi sempre ricordare.
Ci sono persone magnifiche su questa terra,
che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani.
Non scordarlo mai ..."
F. Flagg



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Freetime!

Libri sul comodino...
Il profeta - Khalil Gibran

Davanti allo schermo...
Notting Hill
AmadeuS
Wanted (FAVOLOSO andatelo a vedere)
Il tempo delle mele

Music!
Ascolto un po' di tutto, mi piacciono tutti i generi di musica! Dal pop al soul al punk allo ska ai ritmi latini... Ma quando ho voglia di rilassarmi non disdegno neanche un bel cd di musica classica, soprattutto Chopin e Mozart, o suono il pianoforte... Inutile dire, per chi mi conosce, che il mio preferito rimane sempre e comunque il mitico Ligabue!!

*Alez*
Vivi il momento che va...
Sabato, 30 Settembre 2006
Penso che....
Ho appena finito di ascoltare il telegiornale, e la prima cosa che mi sono chiesta è: PERCHE'? Morte, dolore odio, violenze... Sono cose alle quali si assiste ogni giorno, piazzati davanti a uno schermo che ormai ci sa parlare solo di odio e violenza e schiaccia deliberatamente ogni barlume di speranza che tenta di risplendere nel buio di un mondo cieco... Perché? Perché? Ci definiamo un mondo avanzato, un mondo di persone intelligenti, soprattutto parliamo di progresso... Ma mi spiegate dove è questo progresso? Fatemelo vedere, perché proprio non lo vedo! Se progresso vuol dire insultarsi perché di diverse religioni o razze, se vuol dire mafia, se vuol dire odio, se vuol dire violenza... beh, se chiamiamo questo progresso allora siamo davvero messi bene! Non stiamo andando avanti, stiamo regredendo! Dove sono finiti i valori di una volta?...
E' mai possibile che proprio quando sembrava che islam e cristianesimo avessero trovato una strada per comunicare, ora si torna alle punzecchiature, agli insulti e alle minacce? Si, stiamo tornando indietro!
Perché sento di ragazzi di 20 anni morti per combattere in una guerra che viene chiamata "missione di pace"? Perché?
Cristo è morto per noi! E noi è così che sappiamo dirgli grazie? Caricandogli sulle spalle ogni giorno una nuova croce?
Signore, dammi una risposta... Dammela tu Signore!


alex si è sfogato qui alle 16:18 - Link - commenti (1)

Sabato, 23 Settembre 2006
Penso che....
Spalancate le porte a Cristo!
Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà!
Aiutate il Papa
e tutti quanti vogliono servire Cristo
e, con la potestà di Cristo,
servire l'uomo e l'umanità intera!
Non abbiate paura!
Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!
Alla Sua salvatrice potestà
aprite i confini degli Stati,
i sistemi economici come quelli politici,
i vasti campi di cultura,
di civiltà, di sviluppo.
Non abbiate paura!
Cristo sa cosa è dentro l'uomo.
Solo Lui lo sa!
Oggi così spesso l'uomo non sa
cosa si porta dentro,
nel profondo del suo animo,
del suo cuore. Così spesso è incerto
del senso della sua vita su questa terra.
E' invaso dal dubbio
che si tramuta in disperazione.
Permettete a Cristo di parlare all'uomo.
Solo Lui ha parole di vita,
sì, di vita eterna!-

alex si è sfogato qui alle 19:35 - Link - commenti (2)

Martedì, 19 Settembre 2006
Penso che....
SIGNORE NON SONO CAPACE...

Credo, Signore, che sarei capace di compiere una volta,
qualche atto straordinario. Un'azione che impegnerebbe tutto me stesso,
se fossi sconvolto da una sventura, colpito da un'ingiustizia,
se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia,
è che non sono capace di donare la mia vita pezzo a pezzo,
giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto,
donare, sempre donare... e darmi!

Questo non posso farlo e tuttavia
è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare,
in mille possibili gesti d'amore,
che più non si vedono tanto sono abituali,
e più non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta
e perché un giorno io possa dire in verità:
Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.

E ciò che desideri, Signore, ma non ne sono non posso farlo, lo so, ed ho paura.

Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre, ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti,
di riconoscere la tua povertà e di farmene dono,
perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze,
ma anche la propria povertà, i propri peccati.

Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
da te sottratti a tutti coloro che aspettano,
colmerò i vuoti, dandoti in cambio la durata,
perché nelle mie mani la tua povertà offerta,
diventerà ricchezza per l'eternità.

di Michel Quoist

alex si è sfogato qui alle 16:49 - Link - commenti

Lunedì, 18 Settembre 2006
Penso che....
Conosco la tua miseria, le lotte, le tribolazioni della tua anima; la debolezza, le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, i tuoi limiti: però ti dico ugualmente: “Amami, così come sei, dammi il tuo cuore”.

Se tu aspetti di diventare un Angelo per darti all’Amore…non mi amerai mai.
Anche se ricadi spesso in queste colpe che non vorresti nemmeno conoscere, anche se sei così debole nella pratica della virtù, non ti permetterò mai di non amarmi.
Amami così come sei. Ad ogni istante ed in qualunque posizione tu ti trovi, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nell’infedeltà, amami!

Amami così come sei. Voglio l’amore del tuo cuore “povero”. Se per amarmi aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Credi forse che non potrei fare di ogni granino di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e amore? Credi che non potrei con un solo segno della mia volontà far sorgere dal niente migliaia di santi mille volte più perfetti e più amanti di quelli già esistiti finora? Non sai che sono l’Onnipotente?

Eppure preferisco lasciare per sempre nel nulla questa moltitudine di esseri meravigliosi, e aspettare il tuo “povero” amore. Lascia che ti ami! Voglio il Tuo cuore!

Si: ho in programma di formarti, ma in attesa ti amo così come sei. Mi piace veder sorgere quel filino d’amore dal fondo della tua miseria. Amo tutto di te: anche la debolezza. Amo l’amore dei “poveri”! E’ il canto del tuo cuore che voglio.

Credi che abbia bisogno della tua scienza, dei tuoi talenti...? Non ti domando le tue virtù. E, se te ne dessi io, sei così debole che subito ti inorgoglieresti. Avrei potuto destinarti a grandi cose. No: tu sarai il “servo umile” e “inutile”. Ti prenderò anche il poco che hai: perchè ti ho creato solo per l’amore!!!

Ama: e l’amore ti farà fare tutto il resto senza che nemmeno te ne accorga. Cerca solo di riempire d’amore il momento presente. Ecco: sono qui, fuori come un mendicante,
e busso alla porta del Tuo cuore : IO, IL SIGNORE. Busso e aspetto. Affrettati ad aprirmi: non trovare la scusa della tua povertà! Se tu conoscessi pienamente la tua indigenza moriresti di spavento e dolore! Amami così come sei! La sola cosa che potrebbe ferirmi, sarebbe di vederti dubitare del mio amore.Vederti non aver fiducia in me... IO SONO IL FEDELE ! Se tu dovrai soffrire, IO ti darò la forza; se tu dovrai lottare, IO sarò accanto a te. Tu dammi il tuo cuore: IO ti darò di amare molto di più di quanto tu stesso possa desiderare!! Non aspettare di essere santo! Ricordati: amami così come sei. Se per darti all’Amore aspetti di essere santo... tu non mi amerai mai!!
alex si è sfogato qui alle 18:23 - Link - commenti

Domenica, 17 Settembre 2006
Penso che....
NON ANDARE VIA SIGNORE

Signore, se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno,
abbattila ed entra, non andare via.

Se le corde del mio cuore, non dovessero cantare il tuo nome un giorno,
ti prego aspetta, non andare via.

Se non dovessi svegliarmi al tuo richiamo un giorno,
svegliami con la tua pena..non andare via.

Se un altro sul tuo trono io dovessi porre un giorno,
tu, mio Signore eterno, non andare via.

Rabindranath Tagore

alex si è sfogato qui alle 11:15 - Link - commenti (2)

Sabato, 16 Settembre 2006
Penso che....
HO CERCATO DIO

Ho cercato Dio
con la mia lampada così brillante
che tutti me la invidiavano.

Ho cercato Dio negli altri.
Ho cercato Dio
nelle piccolissime tane dei topi.
Ho cercato Dio nelle biblioteche.

Ho cercato Dio nelle università.
Ho cercato Dio
col telescopio e con microscopio.

Finchè mi accorsi che
avevo dimenticato quello che cercavo.
Allora, spegnendo la mia lampada,
gettai le chiavi, e mi misi a piangere...
e subito, la Sua Luce fu in me...

Angelus Silesius

alex si è sfogato qui alle 17:14 - Link - commenti

Penso che....
SIGNORE, LIBERAMI DA ME STESSO!

Signore, mi senti?
Soffro tremendamente.
Asseragliato in me stesso,
Prigioniero di me stesso.
Non sento che la mia voce,
Non vedo che me stesso,
E dietro di me non v’è che sofferenza.

Signore, mi senti?
Liberami dal mio corpo, che è tutto brama, e tutto quello che tocca con i suoi innumerevoli grandi occhi, con le sue mille mani tese, è solo per coglierlo e cercare di calmare la sua insaziabile fame.

Signore, mi senti?
Liberami dal mio cuore, tutto gonfio di amore, ma, mentre credo di amare pazzamente, intravvedo rabbioso che ancora amo me stesso nell’altro.

Signore, mi senti?
Liberami dal mio spirito, pieno di se stesso, delle sue idee, dei suoi giudizi; non sa dialogare, perchè non lo colpisce altra parola fuorchè la sua.

Solo, mi annoio, mi detesto, mi disgusto,
E mi rigiro nella mia sudicia pelle come il malato nel suo letto bruciante da cui vorrebbe scappare.
Tutto mi sembra brutto, mostruoso, senza luce,
... perchè non posso veder nulla se non attraverso me.
Mi sento disposto ad odiare gli uomini ed il mondo intero,
... per dispetto, perchè non li posso amare.
Vorrei uscire,
Vorrei camminare, correre verso un altro paese.
So che esiste la GIOIA, l’ho vista raggiare sui volti.
So che brilla la LUCE, l’ho vista illuminare gli sguardi.
Ma Signore, non posso uscire, insieme amo e odio la mia prigione,
Perchè la mia prigione sono io
Ed io mi amo,
Mi amo, o Signore, e mi faccio ribrezzo.

Signore, non trovo neppure più la porta di casa mia.
Mi trascino tastoni, accecato,
Urto nelle mie stesse pareti, nei miei propri limiti,
Mi ferisco
Ho male
Ho troppo male, e nessuno lo sa, perchè nessuno è entrato in casa mia.
Sono solo, solo.

Signore, Signore, mi senti?
Signore, indicami la mia porta,
prendi la mia mano,
Apri
Indicami la Via,
La via della GIOIA, della LUCE.

... Ma ...
Ma, o Signore, mi senti Tu?


Figliuolo, Io ti ho sentito.
Mi fai compassione.
Da tanto tempo spio le tue imposte chiuse, aprile,
la Mia luce ti rischiarerà.
Da tanto tempo Io sono davanti al tuo uscio sprangato, aprilo,
Mi troverai sulla soglia.
Io ti attendo, gli altri ti attendono,
Ma bisogna aprire,
Ma bisogna uscire da te.

Perchè rimanere prigioniero di te stesso?
Sei libero.
Non ho chiuso Io la tua porta,
Non posso riaprirla Io,
... perchè sei tu dall’interno a tenerla solidamente sprangata.

Michael Quoist
alex si è sfogato qui alle 16:50 - Link - commenti

Venerdì, 15 Settembre 2006
Penso che....
REGALA CIÒ CHE NON HAI

Occupati dei guai,
dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui tu sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso
quando hai voglia di piangere.
Produci serenità
dalla tempesta che hai dentro.
“ Ecco, quello che non ho, te lo do”.
Questo è il tuo paradosso.

Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerà in te,
invaderà il tuo essere,
diventerà veramente tua
nella misura in cui
l’avrai regalata agli altri.

Alessandro Manzoni
alex si è sfogato qui alle 18:01 - Link - commenti (1)

Mercoledì, 13 Settembre 2006
Penso che....
Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia. L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!". Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia
debolezza e le mie ferite".
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada". "Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!" rispose l'anfora. "Hai visto? E tutto questo solo grazie a te" disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada.
Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno".
La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
alex si è sfogato qui alle 17:04 - Link - commenti

Domenica, 10 Settembre 2006
Penso che....
Sono felice! Veramente per questa ragione sono felicissima già da un po', cioè dal campo scuola... Perché ho scoperto un lato nuovo di molte persone, un lato che non mi ero mai accorta che possedessero, e credetemi, è stata una bellissima sorpresa, perché ho capito che spesso le persone sono molto diverse da quello che sembrano e che ogni giorno ci sorprendono, ogni attimo è importante per scoprire qualcosa che riesce ad arricchirti tantissimo, qualcosa che ti da da riflettere per giorni, una parola che cambia radicalmente la tua esistenza... Ho capito che ogni persona è importante perché sa colmare quello che tu non hai e insieme a lei puoi raggiungere il monte di Dio... ognuno ha da insegnarti qualcosa, ognuno serve a un altro, soli siamo un niente... che nessun incontro è mai casuale, è permesso da Dio affinché quella persona ci dia una mano ad "aggiustare" qualcosa di noi che non va tanto bene, e forse anche anoi possiamo essere utili a nostra volta. Ho capito che ognuno di noi dentro ha un tesoro meraviglioso, che deve donare a chi sta intorno. Ho capito che... che insieme è più bello!
Quando conosci una persona da tanto tempo e pensi di sapere tutto di lei... E' stupendo conoscerne una nuova parte, una parte che fino ad allora era rimasta nell'ombra, e che poi è uscita alla luce del sole! Beh, in quei giorni di campo scuola, ripeto, ho scoperto molte cose nuove su alcune persone e ne sono davvero molto felice.
A mio parere questa esperienza della "sorpresa" è da provare, è stupenda!

alex si è sfogato qui alle 21:33 - Link - commenti

Penso che....
Non c'è libertà - Jovanotti

Mi sono svegliato e ho visto le mie mani in fondo alle mie braccia
i piedi miei dalla parte opposta della faccia
ho visto che per camminare devo mettere una gamba avanti e l'altra indietro
e anche se mi sforzo posso volare in alto circa un metro,
per un secondo, e poi una strana forza mi riporta appiccicato al mondo la chiamano gravità
mi sono svegliato ed ho capito che che non c'è libertà
e non c'è libertà che non c'è libertà e non c'è libertà
mi sono svegliato ed ho creduto di essermi svegliato
e invece poi mi sono accorto di essere ancora addormentato
i miei pensieri, le mie parole, i gesti il mio rapporto con la realtà
soltanto meccanicità niente volontà,
il frutto inconsapevole di una catena di eventi precedenti
a me al mio presente
mi son svegliato ed ho creduto di essere cosciente
e invece niente imprigionato si meccanismi chimici nella mia mente
sbattuto di qua sbattuto di là
come una palla dentro al flipper dell'eternità
mi sono svegliato ed ho capito che che non c'è libertà
e non c'è libertà che non c'è libertà e non c'è libertà
mi sono svegliato e ho visto sofferenza intorno a me
e poi mi sono tagliato col rasoio mentre mi radevo
e tutta la sofferenza intorno a me è sparita
ero da solo con la mia ferita
soffrivo solo io mi sono accorto che dal mio stato fisico e mentale
dipende anche il mio rapporto con la realtà
mi sono svegliato ed ho pensato che, ho pensato che,
che non c'è libertà e non c'è libertà
che non c'è libertà e non c'è libertà
alex si è sfogato qui alle 15:32 - Link - commenti

Sabato, 09 Settembre 2006
Penso che....
Il problema è lingustico.
La colpa è di chi dice "un po'". La colpa di tutto intendo. Ci ho pensato a lungo e non ho più dubbi. "Un po'" è usatissimo, da chiunque, comunque e dovunque. Fateci caso. Dietro l'apparenza di moderazione che sembrerebbe esprimere addirittura equilibrio e saggezza, nasconde invece mediocrità e qualunquismo. E' triste come l'insopportabile, oltre che inesistente in natura "attimino". Diminutivi dell'impossibile accompagnati da sorrisi conciliatori. Sono stanco di conciliare.

Esempio: si costruisce un orrendo caseggiato in un centro storico? Si dirà:" Beh, è "un po'" fuori luogo". Ma non è così. Fa schifo è brutto, non ci sta a far niente in un centro storico!
Il tuo compagno di banco non riesce nemmeno a coniugare un verbo. Non è "un po' confuso", è semplicemente uno che non studia, che non si impegna.
Guidi ubriaco o troppo veloce? Non sei solo "un po' imprudente", sei un potenziale assassino.

Come si vede la colpa è solo e sempre di un po'.

E così se qualcuno dichiara guerra per esportare la democrazia si dirà che è "un po' un controsenso". E invece è una vergogna, un'infamia, un'isopportabile ingiustizia che ci si ritorcerà contro.

E se un ministro, un presidente, un politico, un imperatore, un monarca dicesse che i neri sono tutti ladri, i musulmani incivili e gli arabi terroristi, troverete chi osserverà che le espressioni usate sono "un po' colorite". Non sono colorite. Trattasi di scemenze incredibili, indescrivibili, odiose e soprattutto FALSE.

Le parole sono PAROLE e non sono solo "un po' di parole". I principi sono PRINCIPI e non solo "un po' di principi".

Liberiamoci di questo maledetto un po', totalmente e non in parte. Liberiamo le parole e adoperiamole al meglio. Qualunque vicenda ci apparirà più semplice e chiara.

Ed ora che ho detto quello che dovevo, non sto un po' meglio. STO MEGLIO!

Fabio Fazio
alex si è sfogato qui alle 20:28 - Link - commenti

Penso che....
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)
alex si è sfogato qui alle 10:26 - Link - commenti

Penso che....
E' meglio, quando si prega, avere un cuore senza parole piuttosto che delle parole senza un cuore.
Mahatma Gandhi

alex si è sfogato qui alle 10:19 - Link - commenti

Venerdì, 08 Settembre 2006
Penso che....
Suono il pianoforte da molti anni, e in un modo o nell'altro la musica ha sempre fatto parte della mia vita, ogni momento ha avuto una sua canzone, triste, allegra, ritmata o perché no, anche una semplice suonata al piano...
Quanto tempo passo su quei tasti... Ore ed ore passate a sognare e a volare verso nuovi universi!
La musica è meravigliosa, è un qualcosa che ti passa per le orecchie e ti riempie dentro quando ti senti vuoto... E quando sei giù ascolti la tua canzone preferita e ti riempi di dolci ricordi, di armonia, diventi un tutt'uno con quella melodia... chiudi gli occhi e ti scorrono davanti i momenti più belli della tua vita, che ti hanno fatto ridere, piangere sognare... Con la musica voli più in alto, la musica fa viaggiare senza partire, colora ciò che è in bianco e nero e... cosa è la musica... non so usare un termine per descrivere cosa è per me la musica, ma ringrazierò sempre il Signore perché 10 anni fa me l'ha fatta scoprire... E ora suono per lui la mia musica, per dirgli grazie di avercela donata!

alex si è sfogato qui alle 20:33 - Link - commenti

Penso che....
Penso che... che siamo grandi... che non ci divideremo mai e poi mai... perché riuscendo a vincere le barriere che dividevano le nostre città tra di loro lontane, siamo riusciti per una settimana ad essere una cosa sola, un gruppo fortissimo, che se ne infischia delle distanze, se ne infischia di ogni cosa ma continua a correre ogni giorno contro il tempo, contro ogni barriera, ogni indifferenza... e all'improvviso quella distanza non sembra poi così tanta, e quel mare che ci divide sembra un laghetto... Perché siamo tutti in uno, in un unico gruppo, in un'unica meravigliosa realtà che si chiama MGM! Penso che... siamo fortissimi! Citando una frase di Pasquale... Insieme si può!!
alex si è sfogato qui alle 19:56 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 19:49 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 19:38 - Link - commenti

Giovedì, 07 Settembre 2006
Penso che....
Carminum I, 11

Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati,
seu plures hiemes, seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum: sapias, vina liques, et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: CARPE DIEM, quam minimum credula postero.


Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
se molti inverni Giove ancor ti conceda
o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
– breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
e fugge il tempo geloso: CARPE DIEM, non pensare a domani.


Vivi l'attimo... E' questo il mio motto, è questo che ogni giorno condiziona la mia vita... E ringrazierò sempre una persona speciale che me lo ha fatto scoprire due settimane fa, che me lo ha scritto con l'inchiostro e insieme indelebilmente nella mia vita! Grazie!
Grazie Padre perché mi hai permesso l'incontro e l'amicizia con una persona straordinaria, un angelo che mi ha insegnato tantissimo! Per avermi fatto capire che ci sono migliaia di angeli tra di noi travestiti da esseri umani...
Io ne ho trovato tanti, e l'ultimo che mi hai fatto incontrare è davvero meraviglioso!


alex si è sfogato qui alle 16:34 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 16:03 - Link - commenti

Martedì, 05 Settembre 2006
Penso che....
Quando tutto sembra perso
Quando non si può ricominciare
Quando vivi in un modo diverso
E la tua vita la vorresti cambiare.
Quando la realtà è difficile
E ti nascondi nella fantasia.
Quando scegli la strada più facile
E cerchi di volare via;
Quando vuoi ma non sai neanche cosa
Quando ottieni
Ma non è quello di cui hai bisogno.
Quando lotti per il tuo ideale
E ti accorgi che portava una maschera.

Quando chiedi e ti sbattono la porta in faccia
Quando dai l’anima
E non senti un grazie
Quando senti una voce che chiama
Ma tenti di chiuderla
Nei tuoi grigi pensieri.
Quando vedi una luce
Che ti illumina
E schiacci l’interruttore,
Quando c’è tutto davanti a te
Ma tieni gli occhi chiusi
Quando arriva la speranza
Ma non le vuoi dare vita
Quando senti un vento leggero
E ti ripari dietro le tue menzogne.

Quando ancora ti senti chiamato,
Non chiudere le orecchie.
Quando ancora vedrai la luce,
non premere l’interruttore.
Perché sei qualcosa di speciale
E Qualcuno che hai dimenticato
Vuole che tu ritorni da Lui.
alex si è sfogato qui alle 11:36 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 10:12 - Link - commenti

Lunedì, 04 Settembre 2006
Penso che....
" Oh Grande Spirito, la cui voce ascolto nel vento,
il cui respiro dà vita a tutte le cose.
Ascoltami; io ho bisogno della tua forza e della tua saggezza,
lasciami camminare nella bellezza,
e fa che i miei occhi sempre guardino il rosso e purpureo tramonto.
Fa che le mie mani rispettino la natura
in ogni sua forma e che le mie orecchie rapidamente ascoltino la tua voce.
Fa che sia saggio e che possa capire le cose che hai pensato per il mio popolo.
Aiutami a rimanere calmo e forte di fronte a
tutti quelli che verranno contro di me.
Lasciami imparare le lezioni che hai nascosto in ogni foglia ed in ogni roccia.
Aiutami a trovare azioni e pensieri puri per
poter aiutare gli altri.
Aiutami a trovare la compassione senza la opprimente contemplazione di me stesso.
Io cerco la forza, non per essere più grande del mio fratello,
ma per combattere il mio più grande nemico: Me stesso. Fammi sempre essere pronto a venire da te con mani pulite e sguardo alto.
Così quando la vita appassisce, come appassisce il tramonto,
il mio spirito possa venire a te senza vergogna".

Preghiera per il Grande Spirito
Tatanka Mani (Bisonte che Cammina)
(1871 - 1967)



alex si è sfogato qui alle 10:54 - Link - commenti

Venerdì, 01 Settembre 2006
Penso che....
Signore, grazie. Oggi ho teso la mano... e ho trovato la tua!
E ho visto... ho visto che nelle tue mani c'era scritto il mio nome... C'era scritta tutta la mia vita... La mia vita nelle tue mani, il tuo disegno su di me. Che bel disegno che era, l'hai fatto proprio bello, nemmeno una cancellatura o una sbavatura... forse perché la "tela" era perfetta, perché la tela eri tu, che sostenevi il disegno della mia vita!
Ora so che nella mia vita nono dovrò temere mai nulla... Su una tela come te, il mio disegno non potrà mai rovinarsi!!
E... ti chiedo scusa se ogni tanto faccio spezzare la punta della tua matita allontanandomi da te... ma tu, Padre, sei sempre pronto col tuo "temperamatite" a ridarle la punta, e a riprendere a disegnare quel disegno, che ogni giorno ha qualcosa di nuovo, di meraviglioso, un qualcosa che è sempre una sorpresa... ogni attimo, ogni istante che vivo è un disegno!
CARPE DIEM, vivi l'attimo, perché ogni attimo diventi una nuova parte del magnifico disegno che Dio sta preparando per te!!

alex si è sfogato qui alle 14:20 - Link - commenti (2)

Penso che....
Questo e' il racconto di una Volpe e di un Piccolo Principe,
questo e' il racconto di una amicizia che nasce nel cuore.



"In quel momento apparve la volpe.
“Buon giorno”, disse la volpe
“Buon giorno” rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi:
ma non vide nessuno.
“Sono qui” disse la voce, “sotto al melo…”
“Chi sei?” domando' il piccolo principe, “sei molto carino…”
“Sono una volpe” disse la volpe.
“Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe, “sono cosi' triste…”
“Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”
“Ah! Scusa”, fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
“Che cosa vuol dire addomesticare?”
“Non sei di queste parti, tu” disse la volpe, “che cosa cerchi?”
“Cerco gli uomini”, disse il piccolo principe
“Che cosa vuol dire addomesticare?”
“Gli uomini”, disse la volpe, “hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso! Allevano anche delle galline.
E’ il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?”
“No”, disse il piccolo principe. “Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?”

“E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami…”
“Creare dei legami?”
“Certo”, disse la volpe. Tu, fino ad ora, per me, sei un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Iio non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi,
noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo”.

“Comincio a capire”, disse il piccolo principe. “C’e'un fiore … credo che mi abbia addomesticato…”
“E’ possibile”, disse la volpe. “Capita di tutto sulla Terra…”
“Oh! Non e' sulla Terra, disse il piccolo principe.
La volpe sembro' perplessa: “Su un altro pianeta?
“Si'”
(…)

Ma la volpe ritorno' alla sua idea:
“La mia vita e' monotona. Io do' la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano,
e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' come illuminata. CONOSCERO' UN RUMORE DI PASSI CHE SARA' DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI.

Gli altri passi mi fanno nascondere sotto la terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi laggiu' in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile.
I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro.
Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato.
IL GRANO, CHE E' DORATO, MI FARA' PENSARE A TE.
E AMRERO' IL RUMORE DEL VENTO NEL GRANO..."

La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe : "Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'.
Ho da scoprire degli amici,e da conoscere molte cose".
"NON SI CONOSCONO CHE LE COSE CHE SI ADDOMESTICANO", disse la volpe.

"Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte.
Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici.
SE TU VUOI UN AMICO ADDOMESTICAMI !"

"Che bisogna fare ?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, cosi', nell’erba.
Io ti guardero' con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi.
Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ piu' vicino..."
Il piccolo principe torno' l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice.
Col passare dell’ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi;
SCOPRIRO' IL PREZZO DELLA FELICITA' !

Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos’e' un rito ?" disse il piccolo principe. "Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
"E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.
C’e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi' ballano con le ragazze del villaggio.
Allora il giovedi' e' un giorno meraviglioso ! Io mi spingo sino alla vigna.
Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi,i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
"Ah !" disse la volpe, "...piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe,
"io, non ti volevo far del male,ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E’ vero", disse la volpe.
"Ma piangerai !" disse il piccolo principe.
"E’ certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni ?"
"CI GUADAGNO", disse la volpe, "IL COLORE DEL GRANO".

(...)

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice :
NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE. L’ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI".
“E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante”.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di tutto quello che hai addomesticato,
Tu sei responsabile della tua rosa…”


Antoine de Saint-Exupéry
alex si è sfogato qui alle 09:57 - Link - commenti



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